Fare lead generation non è solo una questione tecnica: è un processo strategico che richiede metodo, strumenti giusti e tanta esperienza sul campo.
In questa guida dettagliata e operativa ti porto dentro una vera strategia di lead generation, condividendo esempi pratici, consigli operativi e strategie che uso ogni giorno nelle mie attività. Ti spiego come strutturare un funnel efficace in tutte le fasi, quali sono gli step fondamentali per iniziare a fare lead generation, dai lead magnet alle landing page, fino alle email di nurturing e follow-up. Parleremo anche di strumenti e software utili, con un focus particolare sull’email marketing: il canale più potente e sottovalutato più potente per fare lead generation in modo strutturato e duraturo, cioè per far crescere davvero la tua lista contatti.
Cos’è la Lead Generation e perché devi conoscere l’Email Marketing per farla
Se sei qui, probabilmente vuoi capire come attivare una strategia di digital marketing che crei un percorso fluido ed efficace per il tuo utente. Magari hai già colto il potenziale straordinario dell’email marketing e cerchi il modo migliore per sfruttarlo. Oppure il tuo obiettivo è ottimizzare la tua strategia per far decollare il tuo tasso di conversione una volta per tutte. Qualunque sia il tuo obiettivo, sei nel posto giusto.
L’email marketing e la corretta gestione dei lead sono dei catalizzatori di risultato incredibili. Qualunque sia il tuo obiettivo di conversione finale (vendita di prodotti fisici, consulenze, prodotti digitali, …) l’email marketing può fare davvero la differenza nella totalità dei settori merceologici, sia in ambito B2B che B2C.
In questo contesto, la lead generation – la fase che ci permette di raccogliere i dati di contatto dei nostri visitatori – è una fase cruciale del percorso e necessita di una progettazione attenta che parte da un’analisi del contesto e del target.
In questa guida ti spiegherò non solo perché la lead generation è così importante e come si inserisce nel più ampio percorso utente, ma anche — e soprattutto — come metterla in pratica e come sfruttarla senza troppi giri di parole.
Scenderemo nei dettagli dei singoli touchpoint e ti fornirò indicazioni concrete e operative per iniziare il tuo progetto o, se sei già partito, per integrarlo con una efficace strategia di lead generation e lead nurturing (letteralmente nutrimento del contatto).
Principi di Lead Generation: il modello AIDA e il Funnel
Capire AIDA per progettare funnel che funzionano
Forse avrai già sentito parlare del modello AIDA. E ora dirai: “Sì ma basta con le robe teoriche”. Aspetta: è importantissimo capire a fondo alcuni concetti. Seppure il modello AIDA sia stato elaborato da Elias St. Elmo Lewis alla fine dell’800, rimane oggi un fondamento teorico validissimo. Alcuni autori, forse con manie di protagonismo, hanno provato a revisionarlo, modificarlo, allungarlo ma spesso con scarsissimi risultati. Il modello AIDA è ancora attuale e a mio avviso, uno dei modelli più solidi per descrivere il comportamento d’acquisto, già nella sua formulazione originaria.
Il modello AIDA è uno schema descrittivo che individua le fasi psico-cognitive e comportamentali che precedono ogni decisione d’acquisto. E anche se da allora il mondo è cambiato — oggi compriamo online, riceviamo notifiche e siamo costantemente bombardati da stimoli — ancora oggi ogni volta che acquistiamo qualcosa (qualsiasi cosa!) passiamo attraverso le 4 fasi individuate da Lewis:
Attenzione, Interesse, Desiderio e Azione.
A volte il ciclo si chiude in pochi minuti: pensa a un click per un ordine veloce su Amazon o allo snack al mais preso distrattamente dallo scaffale durante un rapido passaggio al supermercato. Altre volte invece, richiede giorni o settimane, immagina di dover acquistare una automobile o una casa. La sostanza però non cambia: il prodotto ha prima attirato la nostra attenzione, ha suscitato poi interesse, abbiamo quindi attraversato la fase del desiderio e infine abbiamo acquistato.
Facciamo un piccolo esempio:
Attenzione -> vedo l’annuncio di un appartamento in vendita che soddisfa i miei filtri impostati, “Che bello l’open space nella foto di anteprima”
Interesse -> “Oh guarda ha un terrazzo di 30mq, compilo il modulo per fissare una visita!”
Desiderio -> “Questa casa è bellissima e perfetta per me e i miei cani, non so se ci stiamo dentro con il budget, mi prendo un paio di giorni per decidere l’offerta economica da formulare”
Azione -> presento una proposta economica che verrà sottoposta al proprietario dell’immobile
Davanti alla consapevolezza dell’esistenza di queste fasi, cosa possiamo fare noi?
Possiamo strutturare un percorso utente in modo che si adatti alle esigenze, anche inespresse, del nostro target, pianificare una sequenza di touchpoint che dicano all’utente esattamente quello che lui ha bisogno di sentire. Immaginiamo per assurdo, nell’esempio appena fatto che non sia prevista la visita all’immobile e non sia quindi presente il modulo per concordarla. Tutto andrebbe a rotoli e il proprietario verosimilmente non si vedrebbe formulare alcuna proposta di acquisto. È quello che succede più volte di quelle che crediamo ed è per questo che non possiamo ignorare alcuna fase per non compromettere l’avanzamento a quella successiva.
La Lead Generation all’interno del Funnel di marketing
Sgomberiamo il campo da equivoci e diciamoci subito cosa è un funnel di marketing. 👉🏻 Come creare funnel di vendita che convertono
Il funnel marketing è un approccio strategico che guida l’utente attraverso tappe precise, che chiamiamo touchpoint — punti di contatto — dal momento in cui intercettiamo i nostri pubblici fino a quando otteniamo la conversione (ad esempio l’acquisto del nostro prodotto). Spesso viene confuso con il modello AIDA (cercate su Google Immagini “Funnel Marketing”, provare per credere!), ma mentre AIDA è, come detto, un modello descrittivo delle fasi psicologiche e comportamentali – Attenzione, Interesse, Desiderio, Azione – il funnel marketing è un framework operativo che sfrutta quelle fasi per costruire una sequenza di touchpoint e micro-conversioni al fine di massimizzare i risultati.
- AIDA ti spiega cosa succede nella mente del consumatore
- Funnel marketing ti mostra come implementare ogni fase attraverso touchpoint e contenuti.
Esempi di Lead Generation e Lead Nurturing
Esempio lineare: promozione software con contenuti educativi
Vediamo ora un semplice esempio di funnel e scopriamo come il nostro lead può essere sollecitato utilmente al fine di supportare la sua progressione attraverso le fasi. Partiamo dalla fase in cui scopre la nostra esistenza fino ad arrivare alla fase della verità: accetterà di acquistare il nostro prodotto o servizio?
- Awareness: Lancio di un post sponsorizzato su LinkedIn che linka a un contenuto di tipo education. L’utente targettizzato nota l’annuncio e decide di cliccare per approfondire.
- Interest: L’utente legge l’articolo e in coda viene invitato a scaricare un ebook gratuito compilando un form che raccoglie nome, email e settore di attività; il nuovo contatto riceve subito l’ebook via email automatica.
- Decision: Nei giorni successivi, il lead fruisce dell’ebook gratuito, ne apprezza il contenuto e contestualmente entra in un ciclo di email automatizzate che continuano ad apportare valore e a rinforzare la relazione di fiducia.
- Action: Alla fine del ciclo di email, parte la campagna di vendita: il lead riceve un’offerta speciale per sottoscrivere il software.
A questo punto, se tutto è andato secondo i piani, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di vendita, la nostra conversione. Ma cosa fare dopo l’acquisto? Si apre una ulteriore fase che non è solo quella del post-vendita e del supporto al cliente. Possiamo lavorare per aumentare la cosiddetta Customer Lifetime Value, la somma dei profitti netti che un’azienda può generare da un singolo cliente lungo tutta la durata del rapporto. E lo si fa, anche qui, attraverso precise tecniche e strategie commerciali che meriterebbero un approfondimento dedicato.
Ma torniamo a noi: qual è quindi il ruolo della lead generation – l’utente che lascia i suoi dati di contatto in cambio dell’e-book- e del lead nurturing – la fase in cui alimentiamo la relazione con il nostro lead attraverso il ciclo di e-mail automatizzate – ?
La risposta è semplice: ci permettono di riscaldare il nostro lead, preparare il terreno per la fase successiva, corrodendo le resistenze e anticipando o respingendo le obiezioni.
Esempio complesso: storie di friggitrici ad aria
Vediamo un esempio più complesso e proviamo a ipotizzare cosa avviene nella mente del nostro utente.
Immagina di essere al lavoro e ricevere una telefonata da un numero sconosciuto:
“Pronto buongiorno, sono Lidia e la chiamo dalla CroccAir srl per proporle una friggitrice ad aria in super offerta”
Senza che tu abbia mai richiesto un loro contatto o informazioni su un loro prodotto, senza che tu abbia mai manifestato alcun interesse per la friggitrice ad aria, perché quella volta al mese in cui mangi le patatine vuoi friggerle in 6 litri di olio. Tutto ciò senza che tu abbia alcuna idea di chi sia la CroccAir srl (però complimenti per il nome!).
Sei un utente freddo, ti senti quasi molestato, vorresti esprimere questa frustrazione ma nel migliore dei casi metti giù senza dire una parola.
Immagina ora un secondo scenario.
Hai attivato un nuovo abbonamento in palestra, ti vuoi rimettere in forma e vuoi limitare al massimo gli sgarri a tavola senza rinunciare al gusto. È l’ora dell’aperitivo e avresti una gran voglia di patatine fritte e ti ritrovi a cercare su Google “come fare un fritto ipocalorico”. Visiti pagine e leggi articoli, alcuni di questi suggeriscono l’utilizzo di una friggitrice ad aria. “Interessante ma non credo sia furbo comprare un elettrodomestico per friggere una volta al mese!”.
Il giorno dopo, mentre scrolli il feed del tuo social preferito, vieni colpito da una sponsorizzata: l’account CroccAir ti propone: “Scarica subito l’e-book con 50 ricette veloci e sane per la friggitrice ad aria”. Entri e scopri che “Wow! Ma posso cucinarci un sacco di cose!” Inserisci il tuo nome, la tua email e clicchi al volo su “Scarica il ricettario gratuito”.
Sfogli velocemente il ricettario: polpette leggere e gustose, fish and chips light, alette di pollo croccanti e tante altre ricette che sembrano appetitose. “Ma sai che forse forse…”
Il giorno dopo ancora, come ogni mattina controlli la tua casella di posta e una mail di CroccAir ti invita ad approfittare dell’offerta irresistibile: uno sconto del 30% se acquisti subito!
A questo punto:
- le tue amate patatine non saranno più un grave peccato da espiare il giorno dopo in palestra;
- la friggitrice ad aria permetterà di semplificare la preparazione dei pasti;
- hai un ricettario che potrà ispirarti e aiutarti a sperimentare nuove ricette gustose;
- hai l’opportunità di approfittare di un ottimo prezzo.
E magari la tua amica Giulia si trova benissimo, hai letto ottime recensioni sul prodotto e sull’azienda CroccAir e dopo una ricerca su Amazon ti sembra che il prezzo sia in linea con gli altri prodotti della stessa fascia.
Ora rispondi a questa domanda: quale è la propensione all’acquisto rispettivamente nel primo e nel secondo scenario in una scala da 1 a 10? Quanto la progettazione di un preciso percorso utente incide su questo valore?
Nell’esempio appena fatto relativo allo scenario numero 2, per esigenze di brevità il nostro utente va a conversione in modo piuttosto veloce. Non è chiaramente sempre così.
Ed è in questo caso che l’email marketing esprime tutto il proprio potenziale. Continuando a sollecitare il nostro lead, senza mai sbagliare un colpo, offrendo sempre buoni motivi per essere letti e soprattutto per acquistare il nostro prodotto, nel momento in cui il mio cliente sarà pronto per comprare una friggitrice ad aria, noi saremo già nella sua mente, non solo saprà già che esistiamo, ma avremo già un canale di comunicazione privilegiato e una relazione attiva.
E se abbiamo lavorato, non solo bene ma anche meglio dei nostri competitor, la CroccAir sarà, come si suol dire, il brand “Top of mind”. In altre parole, la prima marca che viene in mente al consumatore quando pensa ad una certa categoria di prodotti.
Cosa serve per fare Lead Generation
In questa sezione andiamo a vedere come approcciare praticamente la creazione di un sistema di raccolta dei dati di contatto e vedremo un kit di strumenti e touchpoint necessari (e sufficienti!) per partire con il piede giusto.
Traffic Generation: una strategia per intercettare traffico
Cosa è: l’insieme di attività organiche e a pagamento finalizzate ad attrarre visitatori.
A cosa serve: alimentare costantemente la parte iniziale del funnel con nuovi potenziali lead.
Caratteristiche:
- Segmentazione avanzata: definizione di audience basate su dati demografici, interessi e comportamenti.
- Test creativi continui: A/B test di immagini, copy e formati per massimizzare il rendimento.
- Monitoraggio KPI: analisi di CTR, CPC, tasso di conversione e ROI in tempo reale.
- Integrazione dati: collegamento con tool di analytics per tracciamento end-to-end del percorso utente.
Landing Page: una pagina di atterraggio ottimizzata
Cosa è: una pagina web progettata con un solo obiettivo: nel nostro caso quello di trasformare il visitatore in lead. 👉🏻 Guida completa alle Landing Page: significato, esempi e consigli
A cosa serve: ridurre le distrazioni e guidare l’utente dritto verso il modulo di iscrizione aumentando il tasso di conversione.
Caratteristiche:
- Headline impattante: titolo che mette subito in evidenza il principale beneficio offerto.
- Copy sintetico: testi brevi, focalizzati sul valore aggiunto per l’utente.
- Assenza di link esterni e menu: per mantenere il focus esclusivo sulla call to action.
- Prova sociale visibile: testimonial, loghi clienti o numeri di utenti soddisfatti.
- Una Call to action chiara e visibile: normalmente posta appena dopo il modulo di iscrizione, è una e una sola in ciascuna landing page. Esistono eccezioni a questa regola importantissima e ci sarebbe molto altro da dire, ma per ora concentriamoci sugli elementi chiave: usa una sola CTA e andrà benissimo.
NB: una sola CTA non vuol dire un solo pulsante! Puoi utilizzare più pulsanti nella stessa landing page, soprattutto quando particolarmente lunga e che necessita di più scroll, a patto che l’obiettivo e link di destinazione siano identici.
Form: un buon modulo di iscrizione/contatto
Cosa è: il form integrato nella landing page che raccoglie i dati essenziali dell’utente.
A cosa serve: acquisire informazioni fondamentali per iniziare il dialogo e segmentare la comunicazione.
Caratteristiche:
- Campi ridotti all’essenziale: chiedere solo nome e e-mail (eventuali campi extra solo se effettivamente necessari).
- Validazione in tempo reale: feedback immediato per evitare errori di compilazione.
- Conformità GDPR: checkbox per il/i consenso/i e link alla privacy policy.
- Design responsive e chiaro: ottimizzato per desktop e mobile, con etichette leggibili.
Thank You Page: una pagina di ringraziamento
Cosa è: pagina mostrata subito dopo l’invio del form per confermare la registrazione.
A cosa serve: rafforzare la fiducia, spiegare i prossimi passi e suggerire azioni aggiuntive.
Caratteristiche:
- Messaggio di conferma personalizzato: includere il nome se possibile e un ringraziamento per l’iscrizione.
- Link utili secondari: risorse correlate, blog post o social media per mantenere l’utente ingaggiato.
- Call to action soft: eventuale invito a partecipare a webinar o a seguire il profilo social.
Autoresponder: un ciclo di email automatiche per il lead nurturing
Cosa è: email preimpostate inviate automaticamente dopo l’iscrizione. 👉🏻 Email Autoresponder: Invia messaggi automatici ai clienti
A cosa serve: consegnare il lead magnet immediatamente, iniziare e proseguire il processo di nurturing.
Caratteristiche:
- Invio immediato lead magnet + invii programmati: tempistiche studiate per mantenere alta l’attenzione.
- Contenuti coerenti: e-mail in linea con il lead magnet e gli interessi del destinatario.
- Personalizzazione dinamica: utilizzo di tag per nome, azienda o preferenze. Hai presente quelle e-mail che cominciano con “Ciao *tuo nome*”?
- Metriche di engagement: tracciamento di aperture, click e interazioni per ottimizzare la sequenza.
Lead Magnet: un’ottima risorsa da offrire come incentivo
Cosa è: contenuto o strumento gratuito che funge da incentivo, offerto in cambio dei dati di contatto. 👉🏻 Lead Magnet: creare funnel per generare nuovi clienti
A cosa serve: spingere l’utente a condividere dati, soprattutto di contatto, personali (come nome, e-mail o numero di telefono) spinto dal desiderio di ottenere la risorsa gratuita ad alto valore percepito.
Caratteristiche:
- Rilevanza e specificità: soluzione mirata a un problema concreto del tuo pubblico.
- Praticità e fruibilità: formati facilmente scaricabili e utilizzabili (PDF, video, template).
- Qualità professionale: grafica curata e contenuti approfonditi che dimostrano competenza.
- Accessibilità mobile: ottimizzazione per consultazione su smartphone e tablet.
Come impostare una strategia di Lead Generation: guida step by step
1. Individua e progetta il tuo Lead Magnet
Tutto parte sempre da una profonda conoscenza del proprio target e da una accurata segmentazione al fine di individuare bisogni, desideri e obiezioni. Queste informazioni saranno la nostra guida in ogni fase di progettazione della nostra strategia a partire dalla creazione del nostro lead magnet.
Abbiamo già parlato altrove del mio metodo di analisi del target e dei segmenti e ti consiglio vivamente di recuperare quel contenuto, se lo hai perso 👉🏻 Formazione aziendale e sviluppo del personale: strumenti, strategie e opportunità per HR e PMI
Ti permetterà di creare una risorsa su misura che centrerà in pieno l’interesse del tuo target.
Assicurati che il lead magnet sia idoneo ad attirare il medesimo target potenzialmente interessato ad acquisire il tuo prodotto. Un disallineamento in questo senso produrrà contatti poco o per niente interessati alla tua proposta finale, quella che ti fa andare a rendimento. Di seguito alcuni esempi di lead magnet coerenti, precisi e astrattamente efficaci:
Contesto | Target | Obiettivo finale | Lead Magnet |
E‑commerce moda sostenibile | Appassionati di moda eco-friendly | Aumentare le iscrizioni alla Newsletter di appassionati di eco‑fashion al fine di sostenere le vendite | Guida PDF “Come creare un guardaroba eco‑chic” |
Coach di fitness online | Persone con obiettivi di benessere e tempo limitato | Acquisire nuovi partecipanti al programma personalizzato | Mini‑corso gratuito in 3 video: “Allenamento da casa” |
Agenzia di viaggi | Viaggiatori luxury con alto budget | Intercettare viaggiatori luxury per supportare la vendita della proposta 2025 | Brochure interattiva “Tour esclusivi 2025” |
Corso di cucina vegana | Appassionati di cucina e stili di vita plant-based | Aumentare il numero di iscritti ad un evento formativo | Ricettario PDF |
2. Costruisci la tua Landing Page
Come abbiamo anticipato, la landing page è al centro della strategia di lead generation, il posto dove avviene la magia e il visitatore si trasforma in un lead. Si tratta di un’unica pagina dedicata a catturare l’attenzione del visitatore e guidarlo in modo chiaro verso l’azione desiderata.
Per costruirla efficacemente, segui questi passi:
- Definisci un obiettivo preciso: prima di tutto, stabilisci esattamente quale conversione vuoi ottenere. Nel nostro caso è semplice. Vogliamo che l’utente si registri ed entri a far parte della nostra lista di indirizzi, in cambio del lead magnet. Il design e i contenuti dovranno ruotare intorno a questo unico scopo.
- Crea una headline d’impatto: la headline è il primo elemento che il visitatore legge il titolo principale della pagina. Deve comunicare il beneficio principale in modo diretto e coinvolgente, evitando giri di parole.
- Sviluppa un sottotitolo efficace: subito sotto la headline, inserisci un sommario che spieghi in una frase concisa il valore aggiunto dell’offerta, rispondendo anche qui ai bisogni/desideri del target.
- Usa un design essenziale: elimina menu di navigazione e link verso l’esterno, adotta un layout pulito con spazi vuoti per far respirare gli elementi. Scegli colori e font coerenti con il tuo brand.
- Presenta il lead magnet: inserisci una anteprima della risorsa gratuita, lo screenshot di una pagina del PDF o dell’interfaccia utente. Individua e inserisci qualcosa che possa ulteriormente “ingolosire” il tuo utente.
- Inserisci il modulo in posizione strategica: il form deve essere visibile “above the fold” (cioè senza scroll) e richiedere solo le informazioni indispensabili. Aggiungi un pulsante CTA con testo action‑oriented (es. “Scarica ora”, “Iscriviti gratis”).
Tanti campi o pochi campi?
Più campi richiedi di compilare, meno iscrizioni riceverai. Quelle che riceverai però saranno verosimilmente spinte da un maggior interesse e quindi qualitativamente migliori. Trova il tuo equilibrio e fai delle prove, consapevole che spesso non c’è una risposta univoca in questi casi. Il tema è scegliere se avere un indirizzario sostanzioso ma di persone poco motivate o avere un numero inferiore di iscrizioni ma supportate da maggior interesse e quindi da una maggior propensione all’acquisto. I test ti daranno la risposta che cerchi!
- Aggiungi le riprove sociali: inserisci recensioni, testimonianze, badge o numeri di utenti soddisfatti per creare fiducia e ridurre l’ansia da nuovo contatto. Se possibile sfrutta i widget di Trustpilot o piattaforme simili. Se qualche testata ha parlato di te fallo sapere subito.
- Ottimizza per mobile: assicurati che la pagina sia completamente responsive, con tempi di caricamento rapidi e moduli facili da compilare su schermi piccoli.
- Testa e migliora: implementa A/B test di headline, CTA e layout per identificare la versione più performante. Monitora costantemente metriche come tasso di conversione e costo per acquisizione.
3. Costruisci la Thank You Page
Moltissime volte la pagina di ringraziamento viene snobbata e ritenuta una semplice momento per lusingare con complimenti il nuovo lead. Niente di più sciocco. In quel momento, appena dopo che il nostro utente ha cliccato sulla CTA per ottenere il lead magnet, abbiamo la sua completa attenzione. Ciascuno di noi dopo aver inviato un’email o un modulo di qualsiasi tipo, rimane qualche istante in attesa di un messaggio di conferma ponendo la massima attenzione a tutti i dettagli.
Ecco: sfruttiamo quel momento e quello spazio comunicativo. Usiamo la TYP per dire ai nostri clienti di contattarci nel caso non dovessero ricevere il lead magnet oppure ancora di controllare nella cartella spam. O anche di proseguire la visita sul nostro blog o su un contenuto specifico strettamente correlato. Non lasciamo l’utente senza alcuna indicazione, diciamogli dove deve andare e perché.
Mai inserire il tasto per il download del lead magnet direttamente nella pagina di ringraziamento!
È certamente un modo più semplice per accontentare il nostro lead ma se abbiamo il doppio opt-in abilitato (spesso necessario per rispondere adeguatamente alla normativa) il rischio è che l’utente non vada mai a confermare la registrazione tramite link di conferma all’interno della specifica email per l’attivazione. Avremmo quindi un utente che accede al lead magnet (poco male) senza però darci la possibilità di sollecitarlo (male, malissimo!)
4. Creazione delle Email di Nurturing/Follow-up
Il passo successivo consiste nel creare l’email di consegna del lead magnet e impostare un workflow di follow-up che trasformi un semplice download in un percorso continuo di nurturing e conduca alla campagna di vendita e auspicabilmente alla conversione ultima.
Email di consegna del lead magnet:
- Oggetto: breve, chiaro e riconoscibile (es. “Ecco il tuo ebook: [Titolo Lead Magnet]”).
- Saluto personale: usa il nome del destinatario per rendere il messaggio immediatamente più vicino.
- Link al lead magnet: fornisci il collegamento diretto al download o l’allegato (per motivi di tracciamento e analisi suggerisco l’inserimento di un collegamento, meglio ancora se con parametri UTM).
- Breve introduzione: una frase che spieghi come utilizzare la risorsa e quali benefici aspettarsi.
- Call to action secondaria: invito a esplorare contenuti correlati sul blog, sui social o a rispondere direttamente alla mail.
- Firma e contatti: informazioni di contatto e link ai tuoi canali ufficiali.
Pianificazione e produzione comunicazioni successive (follow-up + campagna di vendita):
Dopo la consegna del lead magnet è buona educazione lasciare respirare il nostro nuovo lead.
Impostiamo sul nostro software di email automation una automazione di questo tipo: attendi 24 ore, dopo di ciò verifica se il lead magnet è stato aperto. Se è stato aperto, il contatto procede nel workflow alla fase successiva, se non è stato aperto mandiamo un reminder (senza sembrare degli stalker ed evitando di dichiarare a chiare lettere “il mio sistema ha rilevato che non hai aperto il lead magnet quindi ti sta mandando questa e-mail automatica”, non mettiamo pressione, ok?)
Procediamo quindi con la composizione e pianificazione dei successivi messaggi e decidiamo come questi si susseguono o si intersecano nel tempo. Se necessario sfruttiamo le condizioni, al cui verificarsi una specifica email viene inviata (ad esempio: “Per tutti gli utenti iscritti alla lista XY invia una mail di auguri con un coupon sconto del 10% nel giorno del loro compleanno”).
Questa fase serve a costruire prima e a consolidare poi la relazione con il nostro lead. Se possibile continuiamo a cedere valore fornendo contenuti estremamente rilevanti e perfettamente cuciti su misura del nostro target.
Lead magnet ed email di nurturing devono possibilmente superare le aspettative del nostro lead. Dobbiamo comunicare affidabilità e tutta quella serie di valori e caratteristiche che ci permettono di superare le resistenze del nostro contatto e che ci distinguono nel mercato.
Al termine della fase di lead nurturing, possiamo pianificare la campagna di vendita. Il lead è caldo, o quantomeno tiepido. Ci conosce, ha chiesto la nostra risorsa, probabilmente l’ha letta, così come verosimilmente ha letto le email successive. È arrivato il momento di fare la nostra proposta di vendita.
Ora alcuni suggerimenti.
Dalla Lead Generation alla Vendita: 5 consigli vincenti
I – Lo scoring dei lead
Nella maggior parte dei sistemi di marketing automation, come GetResponse, è possibile impostare un sistema di valutazione del lead in base a quanto lo stesso si dimostra coinvolto dalle nostre email.
Questo ci permette, ad esempio, di decidere che sia il momento giusto di partire con la campagna di vendita solo quando il lead ottiene un punteggio di coinvolgimento 5/5. Il che vuol dire che lo sollecitiamo con una proposta di vendita nel momento in cui lui si dimostra maggiormente interessato e ingaggiato dalle nostre comunicazioni.
Un’altra possibilità è, ad esempio, all’attribuzione del punteggio 5/5, l’invio di una notifica automatica via email al nostro commerciale che procede a contattare il lead provando a sfruttare anche qui l’alto coinvolgimento dimostrato dal lead.
II – Fedeltà al tone of voice
Essere bombardati da email non desiderate non piace a nessuno. Ma se abbiamo lavorato bene fino a qui, con molta probabilità il nostro lead reputa le nostre comunicazioni – o almeno si spera – utili e gradite.
Quando si parla di campagna di vendita dobbiamo avere una accortezza in più: evitiamo di assumere toni troppo markettari e di subissare il nostro lead di email disperate che suonano tipo: “Ti prego comprami o chiudo tutto e vado in Australia a lavorare nelle farm”. Rimaniamo fedeli al nostro tone of voice e focalizzati sui benefici per il nostro lead.
III – Il giusto numero di email (non) esiste
Allo stesso tempo non temere ad insistere. Una parte delle nostre email si perderanno nella casella di posta, un’altra parte coglierà il nostro lead in un momento in cui non può dedicare la giusta attenzione alla nostra offerta. Oppure il lead è perfettamente concentrato e pronto ad andare a conversione ma cade la connessione a internet oppure squilla il telefono, suona il postino, la lavatrice ha finito, “Si è fatto tardi, prima che chiuda il negozio devo andare a comprare la friggitrice ad aria (della CroccAir!)” e un’infinità di altri accadimenti possibili che bloccano il nostro lead appena prima di procedere all’acquisto.
Per questo motivo la campagna di vendita è formata da una molteplicità di email diluite sapientemente nel tempo. Quante? Ogni caso è a sé e dare un numero avrebbe davvero poco senso. Abbastanza da essere notate e valutate, ma non così tante da esasperare il nostro contatto. Fatevi aiutare dai report e monitorate tassi di apertura e di click e soprattutto l’eventuale tasso di unsubscription.
IV – Attenzione alle offerte a tempo
La maggior parte dei sistemi di invio massimo di email è accomunata da una caratteristica. Dopo aver cliccato sul tasto “Avvia campagna” o simile, il sistema gestirà l’invio all’intera lista di indirizzi suddividendo gli inoltri in slot temporali. Questo accade soprattutto quando si lavora con grandi volumi.
Se non siamo in grado di accertarci con precisione delle condizioni di invio garantite dal nostro software, non cediamo alla tentazione di inserire un conto alla rovescia, magari nell’oggetto dell’email, del tipo: “l’offerta scade tra 12 ore”. C’è la possibilità che il lead riceva la comunicazione ben oltre la scadenza dell’offerta. Ahimè, quante volte mi è toccato constatare come anche i “big” con business più che avviati si facessero fregare da questo meccanismo!
IV – L’importanza del dato
Utilizza i dati per analizzare cosa fa la tua audience e sfrutta il loro comportamento per segmentare ulteriormente e personalizzare quanto più possibile i messaggi di comunicazione. Non mi dilungherò ma, se sei interessato, approfondisci la matrice RFM. Ti darà spunti interessantissimi.
I migliori software per la Lead Generation
Arrivati a questo punto, dopo aver affrontato il profilo strategico-operativo non ci resta che scoprire gli strumenti di cui abbiamo bisogno e di armarci di pazienza e creatività. È arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e smetterla di trovare scuse 😉.
Chiariamoci subito: esistono molti strumenti validi per costruire e ottimizzare una strategia di lead generation. Quelli che trovi qui sotto — Canva, GetResponse e Zapier — sono tra i più versatili, accessibili e collaudati sul campo. Li consiglio spesso perché, anche nelle loro versioni gratuite, permettono di coprire l’intero flusso operativo con ottimi risultati. Nulla vieta, naturalmente, di sostituirli con alternative simili, purché garantiscano la stessa integrazione tra design, automazione e tracciamento.
Con questi soli due (o in casi particolarmente complessi tre!) strumenti, anche nelle loro versioni gratuite, puoi progettare, lanciare e ottimizzare ogni fase della lead generation e la successiva fase di “nutrimento”, riuscendo a mantenere sempre il controllo del funnel e allo stesso tempo flessibilità e semplicità d’uso.
GetResponse
GetResponse è una suite all-in-one per email marketing, automazioni, landing page e webinar, ideale per gestire l’intero funnel, nella maggior parte dei casi senza dover ricorrere a ulteriori strumenti esterni alla stessa piattaforma di GetResponse. Nonostante ciò, numerose integrazioni con servizi esterni sono già disponibili e pronte all’uso. Suggerimento per i più pigri: il tool “Conversion Funnel” sotto la voce di menu “Automatizza” permette la configurazione di funnel completi in pochi passaggi guidati.
Le caratteristiche principali di GetResponse includono:
- Un builder drag-and-drop per landing page con template ottimizzati per la conversione e opzioni di personalizzazione avanzate.
- Workflow di automazione visivi, che semplificano la creazione di sequenze di follow-up, lead nurturing e lead scoring.
- Funzionalità di lead scoring basate sui dati come aperture e click, per identificare i contatti più caldi verosimilmente pronti – o quasi – ad acquistare
- Dashboard integrate per analisi approfondite su apertura, click, conversioni e performance delle campagne.
Come utilizzare GetResponse per la Lead Generation
- Realizza una landing page dedicata al tuo lead magnet in pochi minuti, senza ricorrere a sviluppatori.
- Imposta l’autoresponder per l’invio immediato del lead magnet e configura un workflow di messaggi automatici basato su condizioni.
- Segmenta la tua lista in base al lead score e lancia campagne di retargeting email per massimizzare le vendite.
Canva
Canva è una piattaforma online versatile per la creazione di contenuti grafici, pensata per semplificare il lavoro di designer e non-designers. Prevede un piano gratuito già sufficiente per i nostri scopi. Offre:
- Una vasta libreria di template professionali per ebook, checklist, infografiche, banner e post social. Piccolo suggerimento per i meno smanettoni: inserendo nella barra di ricerca la parola chiave “Lead magnet” avremo accesso a una selezione di template pensati proprio per la creazione di lead magnet. Utile anche solo per farci ispirare.
- Un editor drag-and-drop intuitivo che permette di personalizzare sfondi, testi, immagini e icone con pochi clic.
- Asset integrati (immagini stock, illustrazioni, font e icone) sempre disponibili, con ricerca rapida (alcune risorse richiedono la sottoscrizione dell’abbonamento)
- Funzionalità di collaborazione in tempo reale, che consentono a più utenti di lavorare simultaneamente sullo stesso progetto.
Come sfruttarlo nella lead generation
- Progetta e crea lead magnet dall’aspetto curato e professionale (guide PDF, infografiche tematiche)
- Crea banner e visual per campagne a pagamento o organiche, ottimizzati per dimensioni e formato del canale.
- Realizza grafiche e template da inserire nella landing o nelle e-mail di follow-up, rafforzando la brand identity.
Zapier
(necessario esclusivamente per accedere a funzionalità specifiche e/o complesse)
Zapier è una piattaforma di integrazione che automatizza flussi di lavoro collegando tra loro oltre 3.000 applicazioni, eliminando la necessità di scrivere codice o di affidarsi a sviluppatori. Offre:
- Connettori predefiniti per CRM, form builder, piattaforme di e-mail marketing e decine di altri strumenti.
- Creazione di flussi (Zap) basati su trigger e azioni, configurabili in pochi passaggi.
- Filtri e percorsi condizionali per costruire processi dinamici che si adattano al comportamento del lead.
- Scalabilità per gestire sia task semplici (ad es. invio di un’e-mail di notifica) sia workflow multi-step complessi.
Casi d’uso in lead generation
- Collega landing page e form sviluppati con software terzi a GetResponse: ogni nuovo contatto viene automaticamente importato nella tua lista su GR.
- Invia alert istantanei su Slack o via e-mail al team commerciale quando un lead raggiunge un determinato punteggio.
- Aggiorna in tempo reale il CRM con i dati dei lead raccolti, assicurando allineamento tra marketing e vendite.
Conclusione
L’email marketing non è (solo) una tecnica: è un mindset strategico che trasforma semplici contatti in relazioni solide e profittevoli. Non basta raccogliere indirizzi email: serve creare un’esperienza coerente, utile e ben progettata, che accompagni l’utente con rispetto e intelligenza lungo ogni fase del suo percorso.
Ora hai tutto ciò che ti serve per cominciare — o per migliorare drasticamente quello che stai già facendo. Tocca a te: testa, ottimizza, migliora. E ricorda, ogni lead è una persona. Trattala come tale, e il tuo funnel non sarà solo efficace, sarà memorabile.